Ormai soltanto una piccola quantità di lettori ricorderà il sommo piacere di entrare nel letto scaldato dal ”veggio”: si saliva su quel lettone alto con le sponde di ferro smaltato e si posavano i piedi infreddoliti sulle stecche del famoso “prete’; supporto del veggio. Ma il godimento non era tutto lì. Come ci eravamo sistemati si allungavano le mani verso il comodino e si prendeva la “galena’. Ci mettevamo le cuffie all’orecchio e fruzzicavamo col baffo di gatto fino a sentire, se eravamo fortunati, i piacevoli suoni che ci accompagnavano al sonno. Quando tardavamo ad addormentarci la stazione locale cessava e sentivamo suoni di musiche esotiche accompagnati da evanescenze che simulavano il suono del mare, e proprio per questa ragione pensavo giungessero dal Marocco. La mattina ci svegliavamo ai suoni del cortile, aprivamo gli occhi, vedevamo un poco di cielo azzurro dalle numerose fessure del tetto a travi e tegoli, ci districavamo i fili della cuffia dal collo e via alla catinella a lavarsi. In una lettera a mio padre, nel 1933 mia madre racconta che, addormentatasi con la cuffia a/l’orecchio, la notte aveva sognato che la strangolavano! Ora i tempi sono cambiati ma la galena da sempre il gusto di un tempo. Ormai ci siamo avvezzati a quel termine ma non è il termine esatto che sarebbe “apparecchio o ricevitore a cristallo”, Crystal Set in inglese. Pure ora tutti gli appassionati “galenisti” si riferiscono ad un termine che sarebbe proprio esclusivamente della pietrina rivelatrice che non è altro che un minerale naturale di piombo, il solfuro di piombo. lo, impropriamente, in tutto il testo, in barba alla proprietà del termine, continuerò a riferirmi al termine “galena’.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.